Togliti le scarpe e i calzini.
Entra in contatto diretto, pelle a pelle, con la madre terra.
Stenditi a terra.
Affidati, apri le braccia e affida il peso del tuo corpo alla terra. La terra ti tiene e ti sostiene.
Accogli il mistero che è dentro questa terra.
Stai un po’ qui, respira tranquillo. Nutriti di questa esistenza.
Resta un po’ qui, guarda il Cielo dove si congiunge alla terra.
Lasciati toccare da questo infinito mistero.
IL SIGNORE DIO PLASMÒ L’UOMO CON POLVERE DEL SUOLO
E SOFFIÒ NELLE SUE NARICI UN ALITO DI VITA
E L’UOMO DIVENNE UN ESSERE VIVENTE
(GEN 2, 7)
Donami l’umiltà di togliermi le scarpe
di affidarmi e sentirmi parte di ciò che è più grande
di far volare più lente le mie ali
di inchinarmi, spendere meno parole
imparare dalla terra, dai suoi tempi e ritmi,
restare senza veli accanto all’uomo e al creato,
alla vita e alla morte
e donare tutto quello che ho
per far nascere piccoli germogli.
(liberamente tratta da Luigi Verdi)