Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra
Sii lodato, o mio Signore, per nostra sorella madre terra
L’essere umano da sempre si è pensato come figlio della Terra. Uomo deriva da humus. Humus è la radice di umiltà. L’humus è quella sostanza che rende fertile la terra. Se torno ad essere umile divento come un campo arato pronto a ricevere tutti i semi di bellezza, di conoscenze che chiunque mi può donare.
Siamo tutt’uno con la terra. Siamo parte di questa terra e di questo gioisco. Veniamo dalla Terra e ad essa torneremo. Abbiamo bisogno di una terra sana, di un ambiente sano, ma anche la terra e l’ambiente hanno disperatamente bisogno di noi.
La terra è di tutti. Non è mia, non è tua. E’ NOSTRA e ci E’ DONATA.
Dorothy Stang, prima martire del creato, nel 2005 ha pagato con la sua vita la difesa del diritto alla terra dei più poveri in Amazzonia dichiarando: “non fuggirò e non abbandonerò la lotta di questi contadini che non hanno protezione, nel mezzo delle foreste. Loro hanno il diritto sacro a una vita migliore in una terra dove possano vivere e produrre con dignità”.
La terra mi tiene, mi sostiene, la coltivo e mi dona i frutti secondo i tempi e le stagioni. Dalla terra mi oriento verso il Cielo che inizia proprio al suo confine.
La terra alimenta la vita di piante, fiori, insetti, animali, umani. La sua legge è far vivere e far fiorire. La terra non fa conti, è un grembo di vita senza misura. La terra non mi domanda niente (se ho pregato stamattina, se ho competenze in agraria se so usare il piccone o la vanga, se faccio parte di qualche ente…). La terra non giudica, collabora, alimenta e ci sostiene, regala tutto quello che ha ed io tutto questo a volte lo do per scontato.
Sentire che siamo Terra ci spinge ad essere realisti: ad avere, cioè, “i piedi per terra”. Essere Terra è essere concreti, concretissimi. Essa configura la nostra base solida, come pure il nostro limite.
Infine sentirsi Terra è percepirsi all’interno di una comunità complessa insieme agli altri suoi figli e figlie.