IL SIGNIFICATO DEL TERMINE “UMANITÀ”

Il termine ‘umanità’ ha due significati molto diversi tra loro: l’insieme degli esseri umani, la loro natura più autentica. Siamo esseri umani legati gli uni agli altri, ma la nostra natura si compie come libera intelligenza che sceglie il bene, agendo in modo umano. Di fronte all’immenso potere della tecnologia e alla possibilità che modifichi il nostro corpo e la nostra mente, dobbiamo custodire la nostra umanità. Dante ci invita ancora oggi a considerare la nostra identità più vera: «Considerate la vostra semenza: / fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguire virtute e canoscenza» (Inferno XXVI, 118-120). Né bruti, né macchine: rimarremo umani se sapremo coltivare la nostra essenza nell’esercizio della conoscenza e della virtù.
Per questo dobbiamo prenderci cura di varie dimensioni, che vanno dal nostro particolare essere, per arrivare ad istanze globali:

  • cura del nostro corpo nella salute e nella malattia. Siamo corpo, formati da quella polvere cosmica che circola nello spazio. Polvere che pensa e ama. Senza corpo non esistiamo. Il corpo rimanda alla nostra grandezza e alla nostra fragilità umana. Prendersi cura del proprio corpo, con la forza di vivere anche con disturbi, è un compito immenso, che va dall’insieme di relazioni con la realtà che lo circonda, all’igiene, all’alimentazione, alla maniera di vestirci, al modo con cui ci situiamo all’interno di un determinato spazio ecologico;
  • cura della nostra anima, dello spirito, degli angeli e dei demoni interiori. Significa prenderci cura dei sentimenti, dei sogni, desideri, passioni, l’immaginario, le utopie che conserviamo nascoste nel nostro cuore. Significa aver cura dei valori che danno una direzione alla nostra vita e dei significati che generano speranza. Aver cura dello spirito richiede di alimentare una passione per la contemplazione, la preghiera, cercando di arrivare a sperimentare Dio in tutto e permettendo il suo nascere e rinascere costante nel proprio cuore. Allora potremo prepararci, con serenità e letizia, all’ultima avventura, verso il grande Incontro;
  • cura dei poveri, degli oppressi e degli esclusi. I profeti di tutti i tempi indicano due atteggiamenti da perseguire a tutti i livelli per risolvere i problemi degli emarginati: la durezza nella denuncia degli oppressori e la tenerezza nel consolare, aiutare, supportare le vittime;
  • cura della società sostenibile: non si tratta solo di imporre “limiti allo sviluppo”, ma di cambiare tipo di sviluppo.
    Si tratta di aver cura della propria nicchia ecologica, di essere ‘glo-cal’: di partire cioè dalla realtà locale, con i piedi per terra (locale), ma con la testa rivolta all’infinito (globale);
  • cura del nostro pianeta. Abbiamo solo questo pianeta per viverci e da abitare. Esso è frutto di un complesso equilibrio, ormai prossimo al collasso generale. Per prenderci cura di questo pianeta dobbiamo passare tutti attraverso un processo educativo, una collettiva alfabetizzazione ecologica, rivedendo le nostre abitudini di consumo. Si tratta, in altre parole, di cambiare i propri ‘stili di vita’.

 

 

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