Cerca la luna, contempla le stelle, alza lo sguardo e ricorda che siamo fatti per l’Infinito
QUANDO VEDO I TUOI CIELI, OPERA DELLE TUE DITA,
LA LUNA E LE STELLE CHE TU HAI FISSATO,
CHE COSA È MAI L’UOMO PERCHÉ DI LUI TI RICORDI,
IL FIGLIO DELL’UOMO PERCHÉ TE NE CURI?
(SALMO 8)
Quando il sole è inghiottito all’orizzonte
e pare che ogni luce venga meno,
s’accendono le tue stelle ad una ad una,
sempre più frettolose
come per taciti richiami
quasi per non lasciar tempo e spazio alle tenebre
di vincere l’ultimo chiaro della sera.
Così per noi c’è sempre luce,
una luce che veglia e sorride
nel cielo immenso di velluto cupo,
segno indelebile della tua presenza.
Sei tu, Signore,
quella luce che mai è vinta
e brilla perpetua nelle nostre notti,
stella viva,
richiamo d’eternità,
invito di pace
riposo d’infinito.
Fa’ che sempre ci affidiamo alla tua luce
e quando si fa buio dentro di noi
sappiamo scoprire la stella tua,
unica,
inconfondibile,
che sola diventa sole
inonda di luce le nostre tenebre,
fa ritornare il sereno,
esplodere la gioia
e perpetuare il canto.
(Anonimo)