IL VENTO TRAMONTINO

Il vento Tramontino soffiava soffiava...
Soffiava così forte che gli abitanti del Paese Infreddolito non sapevano più come fare per uscire di casa.
Diventava piuttosto difficile per le vecchiette andare a fare la spesa, perché non riuscivano a stare in equilibrio sulla propria bicicletta; i bambini non si divertivano a far volare gli aquiloni, perché i fili si spezzavano sempre; i gatti stavano malvolentieri fuori dalle case, perché gli si rizzava continuamente il pelo; era anche difficile stendere i panni appena lavati, perché il vento era così freddo che non si asciugavano mai...
Insomma, la situazione nel Paese Infreddolito era davvero critica...
Un giorno gli anziani del paese si riunirono per discutere sulla questione: avrebbero mandato un loro rappresentante in cima alla montagna, per parlare con il vento Tramontino e chiedergli un grosso favore.
Così, un giorno più freddo e ventoso del solito, un membro del comitato del Paese Infreddolito si alzò di buon'ora per andare a parlare con il vento.
"Vento! Vento! Mi puoi rispondere?"
"Sssssssiiiiii.... eccomi qua! Che cosa vuoi da me?", rispose il vento Tramontino.
"Voglio domandarti, a nome di tutto il Paese Infreddolito, se per favore puoi soffiare un po' più piano...".
Il vento Tramontino cominciò a roteare su se stesso, un po' innervosito da quella bizzarra richiesta. "Ma come", pensò, "sono famoso ovunque per la mia abilità e la mia forza, e ora mi si chiede di mostrarmi più debole?"
E così si allontanò senza dare alcuna risposta.
Il membro del comitato ritornò sconsolato al Paese Infreddolito e riferì la cosa agli abitanti. "Dovremo trovare un'altra soluzione", dissero.
Ma il tempo passava e il vento Tramontino soffiava sempre più forte e sempre più gelido...

Un giorno, dalla città, arrivò in paese per lavoro un giovane ingegnere. Era alto e magro, e girava per le strade con la faccia seria seria. Venne ben presto a conoscenza della faccenda e si offrì di aiutare gli abitanti del Paese Infreddolito. Si recò di mattina presto in cima alla montagna e chiamò a gran voce il vento:
"Vento! Vento! Mi puoi rispondere?"
"Sssssssiiiiii.... eccomi qua! E tu che cosa vuoi da me?", rispose il vento Tramontino.
"Voglio cercare di aiutarti... Qui non ti diverti poi così tanto, soffi e soffi ma non succede niente di particolare. La gente se ne sta rinchiusa in casa, gli aquiloni non volano, i panni stesi non si asciugano, nessuno si diverte a pedalare con il vento a favore, dal momento che più nessuno va in bicicletta! Insomma, sei proprio sicuro di sfruttare al meglio le tue forze? Io, se fossi in te, non mi sentirei molto soddisfatto..."
Mentre l'ingegnere parlava così al vento, quest'ultimo cominciò a girare lentamente intorno ad un albero, piuttosto pensieroso. Tutto sommato, quello strano individuo dalla faccia seria seria non aveva poi tutti i torti!
Così il vento Tramontino fece capire all'ingegnere giunto dalla città che era d'accordo con lui, girandogli due o tre volte intorno con delicatezza.

L'ingegnere fece allora costruire tantissimi mulini a vento, tutti in fila lungo il crinale della montagna, e il vento Tramontino, soffiando soffiando, fece un grande favore agli abitanti di quel paese.
Le vecchiette ripresero ad andare in bicicletta, i bambini poterono giocare di nuovo con i loro aquiloni, i gatti uscirono per le strade senza più spaventarsi e tutti gli abitanti divennero più ricchi grazie alla grande quantità di energia che il vento produceva.
Da quel momento, il paese non fu più chiamato Paese Infreddolito, ma prese il nome di Tramontino, in onore di quel vento inaspettatamente generoso.
(Dani)

 

 

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