IL VENTO NELLA BIBBIA
Il vento nella Bibbia è anzitutto simbolo dello Spirito Santo: «Lo Spirito del Signore riempie l’universo» (Sap 1,7).
Nella vicenda del profeta Elia (1Re 19,9-13), Dio non si presenta con l’apparato teofanico: non è nel vento che spacca la roccia, non è nel fulmine o nella folgore, non è nel terremoto che sommuove la terra, ma semplicemente Dio è in “un mormorio di vento leggero”.
In ebraico tutto ciò viene espresso con tre parole, tre parole che sono veramente un capolavoro anche dal punto di vista dell’intuizione. Elia scopre soltanto qôl demamah daqqah: qôl “voce, suono”, demamah “silenzio”, daqqah “sottile”. Dio diventa una voce di silenzio sottile, un silenzio “bianco” che riassume in sé tutte le voci, come il bianco riassume tutto lo spettro cromatico dei colori.
Gesù, parlando a Nicodemo, afferma che «il vento non sai da dove viene, né dove va». Lo Spirito agisce dove vuole, quando vuole, come vuole in tutto il mondo. Il Papa Paolo VI, nella Octogesima adveniens dice: «Lo Spirito del Signore che anima l’uomo scompiglia senza posa gli orizzonti dove la sua intelligenza ama trovare le proprie sicurezze e sposta i limiti dove vorrebbe chiudere volentieri la sua azione» (n.37).
Nella sera della Pentecoste gli apostoli si trovano tutti insieme. Ad un tratto sentono un “vento gagliardo” (At 2,2). Ripieni di Spirito Santo escono e nessuno li ferma più!
GESÙ, I SEGNI DEL TEMPO E I SEGNI DEI TEMPI
Gesù rimprovera i farisei e i sadducei, partendo dal tempo atmosferico: «Quando si fa sera, voi dite: "Bel tempo, perché il cielo rosseggia!" e la mattina dite: "Oggi tempesta, perché il cielo rosseggia cupo!" L'aspetto del cielo lo sapete dunque discernere, e i segni dei tempi non riuscite a discernerli? (Mt 16,2-3). Ancora: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade» (Lc 12,34-35). Cristo dice loro che, come sapevano leggere i segni del tempo, così avrebbero dovuto essere capaci di leggere i segni dei tempi messianici che si compivano in mezzo a loro.
L'espressione «segni dei tempi» è stata resa popolare da Giovanni XXIII nel Concilio Vaticano II. Compare nel decreto sul ministero e la vita sacerdotale (Presbyterorum ordinis, n. 9) e all'inizio della Gaudium et spes: «È dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo, così che, in modo adatto a ciascuna generazione, possa rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura e sulle loro relazioni reciproche» (GS, n. 4).
DALLA LAUDATO SÌ’ - L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Papa Francesco, nella Laudato si’ scrive: «È diventato urgente e impellente lo sviluppo di politiche affinché nei prossimi anni l’emissione di anidride carbonica e di altri gas altamente inquinanti si riduca drasticamente, ad esempio sostituendo i combustibili fossili e sviluppando fonti di energia rinnovabile. (n. 26)
Oggi riscontriamo, per esempio, la smisurata e disordinata crescita di molte città che sono diventate invivibili dal punto di vista della salute... Ci sono quartieri che, sebbene siano stati costruiti di recente, sono congestionati e disordinati, senza spazi verdi sufficienti. Non si addice ad abitanti di questo pianeta vivere sempre più sommersi da cemento, asfalto, vetro e metalli, privati del contatto fisico con la natura». (n. 44)