I FRUTTI NELLA BIBBIA

Nel primo capitolo della Genesi è scritto che Dio disse: <<La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie>> (Gen 1,10).
Citiamo solo alcuni frutti di cui si parla nella Bibbia:

  • la mela: In Genesi 2,8-9 si parla solo di un frutto da cui Eva è sedotta perché <<era buono da mangiare, gradevole agli occhi>> (Gen 3,6). Nella tradizione questo frutto è diventato una mela, per assonanza con il termine latino ‘malum’ (male). É diventato così il frutto simbolo di tutte le tentazioni;
  • i fichi, così come le olive e i grappoli d’uva sono l’immagine della fertilità e di una vita gioiosa;
  • il grano: il simbolo del chicco che muore e rinasce è antichissimo, e viene preso da Gesù per annunciare la sua glorificazione dopo la morte: <<Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto (Gv 12,24);
  • la mandorla rappresenta il simbolo dell’interiorità nascosta dall’esteriorità (il guscio). Cristo (anche nel nostro duomo) viene raffigurato dentro una mandorla perché la sua natura divina è nascosta nella sua natura umana;
  • la mandragola: per gli antichi era un rimedio efficace di amore e di fecondità. Rachele, moglie di Giacobbe, non potendo avere figli, chiede a Lia questo frutto per poter rimanere incinta: <<Or Ruben uscì, al tempo della mietitura del grano, e trovò delle mandragole per i campi, e le portò a Lia sua madre. Allora Rachele disse a Lea: 'Dammi delle mandragole del tuo figliuolo!'>> (Gen 30,14). Per questo la tradizione la associa alle proprietà di portare felicità, fecondità e ricchezza;
  • la carruba: simile alle nostre ghiande, è citato nella parabola del Figliol prodigo, quando questi <<Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava>> (Lc 15,16).

Gesù molte volte ha fatto esempi tratti dalla vegetazione, per precisare che i frutti dimostrano la qualità dell’albero: «Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo>> (Lc 6,43-45). <<Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere>> (Mt 7,15-20).
I frutti rivelano l'essenza di una persona, la sua vera natura, il suo carattere.
Questa verità si può collegare a quanto dice poi San Paolo: <<Il frutto dello Spirito (la traduzione letterale sarebbe ‘il germoglio dello Spirito) è amore, gioia, pace, magnanimità, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé>> (Gal 5,22).

 

 

 

 

 

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