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"Don Tonino e la Chiesa del grembiule che incarna la Parola nel presente"

Don Christian Medos durante l'incontro Pax Christi del 9 maggio 2018 ci ha ricordato la necessità di comporre l'impegno personale con la progettualità sociale.

  • Ascolta la relazione di Don Christian Medos:

Dal Vangelo di Giovanni (Gv 13,1-17)
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.

d. Tonino: "Noi credenti in Cristo morto e risorto non siamo riusciti mai a comporre pienamente la Parola di Dio e il vissuto concreto, la testimonianza personale e la progettualità sociale, l'impegno locale e i mutamenti planetari, la carità spicciola e la solidarietà politica. Un vescovo (ma anche un cristiano) deve saldare queste cesure. Diversamente ogni suo impegno sarà sempre affetto da un forte tasso di riduzionismo antropologico oltre che teologico"

Papa Francesco: "Dio che parla nella profondità dell'esistenza di ciascuno, chiama nel silenzio, nutre nell'ascolto, invia nell'amore. Chiede di incarnare la sua Parola nell'attimo presente, rendendo tangibili i valori umani. L'ascolto di Dio ci rende profeti capaci di denunciare i soprusi verso i più deboli e di costruire con ogni altro un mondo di comunione. Assimilando la Parola, scopriamo la bellezza delle relazioni vissute nel rispetto, nella gratitudine, nel perdono, nella misericordia e nella pace"... La vita personale e comunitaria decolla se fondata sulla Parola che apre alla condivisione del cammino di fede e forma alle relazioni evangeliche”

d. Tonino: "Pax Christi sta svolgendo all'interno della chiesa italiana quest'azione catalizzatrice attorno ai temi della pace, favorendo processi di coinvolgimento, stimolando un'audacia prospettiva più forte, aiutando l'uscita degli abbottonamenti troppo prudenziali, incoraggiando prese di posizione più profetiche, proponendo anche sul piano tecnico itinerari concreti di educazione alla pace, sulla scorta della Parola di Dio e nell'assidua lettura della sofferenza umana"

d. Tonino: Le nostre Chiese purtroppo sono così. Riscoprono la Parola... Celebrano liturgie splendide... Quando però si tratta di rimboccarsi le maniche e di cingersi le vesti, c'è sempre un asciugatoio che manca, una brocca che è vuota d'acqua e un catino che non si trova. Sembra proprio che la fotografia della Chiesa meglio riuscita sia quella che la ritrae con il lezionario in mano e la casula addosso. Quella che la riprende con il grembiule ai fianchi è giudicata un tantino osée, scattata forse in momenti di intimità e di abbandono e che, comunque, non è bene far circolare troppo nei salotti perché la gente non faccia commenti. È proprio vero: la Chiesa del grembiule non totalizza indici altissimi di consenso

Papa Francesco: Gesù ha lavato i piedi ai suoi discepoli. Il Signore si coinvolge e coinvolge i suoi, mettendosi in ginocchio davanti agli altri per lavarli. Ma subito dopo dice ai discepoli: sarete beati se farete questo (Gv 13,17). La comunità evangelizzatrice si mette mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanze, si abbassa fino all'umiliazione se è necessario, e assume la vita umana, toccando la carne sofferente di Cristo nel popolo.

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