Ai carissimi parrocchiani e amici che mi leggono
Questa dovrebbe essere l'ultima "lettera" che vi invio come Parroco di San Giuseppe Lavoratore (da oltre 34 anni) e di Siccomonte (da quasi 50). Tutti i sentimenti del mio cuore in questo momento della mia vita, possono essere riassunti in questa frase: "Vi ho voluto tanto bene, ve ne voglio ancora e sempre ne vorrò".
Con questa premessa, attraverso il "giornalino" che da trent'anni vi faccio pervenire, vorrei "affidarvi alla Pasqua del Signore". Il Giovedì dell'Ultima Cena Gesù ci verrà incontro come un "Amico buon come il Pane"; nel Venerdì Santo lo incontreremo come "un Povero Cristo" sulla Croce; ma finalmente nella Festa della Risurrezione ci apparirà, se lo accogliamo, "Felice come una Pasqua!".
Questo Notiziario che avete fra le mani, sempre più umile e artigianale, questa volta è stato composto dalle mie mani e dal mio cuore: con esse vorrei mandarvi il Messaggio personalizzato che ho disegnato come un naif, sulla facciata.
Con esso vi invio le notizie della Parrocchia, con i programmi e gli orari che in queste settimane vestiranno di Festa la nostra Comunità e la Chiesa di Fidenza. Ma vi troverete anche delle sorprese. In questi giorni, per esempio, è presente in mezzo a noi l'amico venezuelano Don Elieser col quale condividiamo il dramma dei suo paese; dopo Pasqua sarà il turno di Don Alexis, dal 12 aprile al 2 Maggio; durante le Festività verrà ad aiutarci Padre Cipriano del Togo, già conosciuto a Fidenza. Inoltre sapete già della ospitalità che la parrocchia offre al prete pakistano Don Zaccaria, che sta cercando di imparare bene la lingua italiana: non sono solo, come vedete, anzi come da sempre nella nostra comunità si respira un'aria di universalità, e questo proprio quando nel mondo aleggia la nostalgia di un ritorno all'egoistica chiusura dei nazionalismi.
Intanto il Vescovo mi ha chiesto ancora pazienza per l'arrivo del successore, che arriverà a settembre, e che spero accoglierete con amore e stima. Da parte mia vi chiedo ancora scusa se i miei limiti non mi permettono più di arrivare a tutto ed a tutti come vorrei. E' questa à la mia sofferenza maggiore. Grazie a Dio, però, ci sono sempre tante persone a prestare commoventi aiuti di volontariato; e c'è soprattutto il Diacono Pierino...
Un grazie a Dio e a tutti voi che abbraccio e benedico di tutto cuore.