L'associazione è impegnata a sostenere progetti di assistenza e ricostruzione nel Kerala, devastato dalla recente alluvione a causa dei forti monsoni.
Pubblichiamo di seguito il discorso pronunciato da Franco Antonelli, presidente dell’Associazione “Fratelli dell’India”, in occasione del pranzo solidale ospitato dalla parrocchia di San Giuseppe il 21 ottobre 2018. L'articolo è stato pubblicato su "il Risveglio" del 09/11/2018
Vi ringrazio per la partecipazione al Pranzo Solidale della nostra Associazione nella ricorrenza della giornata Missionaria Mondiale.
Porto i saluti di madre Maria Scremin che, rientrata in Italia, dopo 50 anni di India al servizio dei più poveri, continua la sua missione a Potenza come responsabile di una casa di accoglienza delle Sorelle Canossiane e rimane la nostra referente per le loro Missioni in India.
Porto i saluti di Padre Arun, Superiore del Provincialato del Nord, della congregazione cattolica Indian Missionary Society, dal quale dipendono le Missioni che ci ha lasciato in eredità Padre Matteo. Porto anche i saluti di Padre Francis conosciuto durante i suoi soggiorni presso la nostra Parrocchia, responsabile di un grande centro di accoglienza e spiritualità nello stato del Kerala nel sud dell’India, dove si trovano diversi bambini con sostegno a distanza.
Entrambi continuano ad essere nostri referenti per le Missioni della IMS.
All’ingresso avete ricevuto un sacchettino contenente riso: vuole rappresentare un gesto di solidarietà e vicinanza alla popolazione del Kerala.
Avrete appreso dai mezzi di comunicazione che il Kerala è stato devastato nello scorso mese di agosto da una straordinaria alluvione monsonica che ha procurato centinaia di morti, oltre un milione di sfollati ammassati nei campi profughi, raso al suolo villaggi e distrutto i raccolti agricoli: in particolare del riso basmati elemento fondamentale per l’alimentazione. Ha danneggiato le infrastrutture della capitale Kochi e distrutto almeno 10mila km di strade.
Il Kerala è uno stato evoluto, a prevalente presenza di cristiani, con una economia basata sull’agricoltura, la pesca ed il turismo. La ripresa sarà lenta e i costi della ricostruzione sono stimati in alcuni miliardi di dollari. Purtroppo il Governo nazionalista/fondamentalista del premier Modi ha rifiutato aiuti internazionali destinati al Kerala (causa dei cristiani?) dichiarando che l’India può fare da sola.
Il centro di spiritualità di Padre Francis è diventato luogo di accoglienza per i profughi come pure un grande campus delle suore Canossiane che hanno in quello stato la loro prima storica missione in India.
Per questa ragione destineremo i proventi del pranzo, le offerte della raccolta straordinaria tuttora in essere “emergenza inondazione Kerala” e una quota di quelli delle adozioni a progetti di ricostruzione ed assistenza che sono stati proposti dai nostri referenti.
Per quanto riguarda l’attività dell’Associazione posso assicurarvi che il sostegno scolastico, sanitario, educativo a favore dei bambini ospitati nelle Missioni prosegue con regolarità e aumento della qualità nella formazione scolastica, con l’introduzione dell’insegnamento della lingua inglese, fondamentale in India per poter proseguire negli studi superiori da parte di chi potrà farlo, al fine di un adeguato inserimento nel mondo del lavoro.
Il sostegno che alcuni benefattori hanno destinato agli studi di giovani seminaristi e novizie, contribuisce alla loro formazione cristiana nella concreta prospettiva di essere successivamente ordinati come avvenuto anche recentemente per altri giovani.
Come pure il contributo economico agli stipendi degli insegnanti nella Missione di Dhampur - Konpoor della IMS e degli operatori socio sanitari della Missione delle suore canossiane di Draksharam nello stato dell’Andhra Pradesh assicura il mantenimento dei posti di lavoro.
Al termine di questa nota sull’andamento dei rapporti dell’Associazione con le Missioni e nell’ambito dell’universalità della Chiesa, alla quale ci richiama il Mese Missionario, vi informo della chiusura dei progetti di sostegno avviati lo scorso anno quando abbiamo preso in esame la difficile situazione sociale in cui si trova il Venezuela, al quale ci lega la solida amicizia con Don Elieser e Don Alexis.
Dai proventi del pranzo solidale dello scorso anno e dalle offerte pervenute dalla raccolta “Solidarietà con il Venezuela” abbiamo consegnato a Don Elieser per il progetto della Caritas parrocchiale “Olla comunitaria” 2.300 euro per il sostegno alimentare, sanitario e la ristrutturazione della cucina/mensa dove vengono serviti 250 pasti al giorno a bambini, anziani, famiglie indigenti; a Don Alexis per il progetto Probelact 2.300 euro per sostegno sanitario e alimentare.
Valutata la devastante situazione sociale ed economica del Venezuela, il Consiglio dietro proposta dei nostri amici venezuelani e avendo trovato una via postale di spedizione sicura, ha comunque deciso di mantenere aperto un “canale umanitario” per l’invio di medicinali e generi di conforto con fondi residui non destinati all’India.
Vorrei ringraziare il Presidente onorario dell’Associazione Don Felice per la sua costante collaborazione, le famiglie degli amici indiani che anche quest’anno hanno condiviso il nostro impegno per organizzare il pranzo con la loro disponibilità a cucinare per noi.
Ringrazio tutte le volontarie e i volontari che a diverso titolo hanno contribuito all’allestimento dell’evento.
infine desidero ringraziare a nome dell’Associazione Don Mauro per l’ospitalità e per la sua prima presenza al nostro pranzo solidale dopo il recente ingresso in Parrocchia.
Grazie!