I FIORI NELLA BIBBIA E NELLA TRADIZIONE
A volte abbiamo bisogno dell’aspetto tattile e visivo per collegarci a ciò che va oltre la nostra umanità, oltre il nostro mondo. Offrire un dono terreno va al di là di parole e preghiere. Offrire un fiore è espressione di gratitudine.
Diversificati secondo i loro colori, i fiori gialli sono assimilati al sole, i bianchi all’innocenza, i rossi al sangue e all’amore, i blu al sogno e al mistero. nel rito cristiano.
Alcuni fiori presenti nella tradizione religiosa sono i seguenti:
- il giglio: nella cultura ebraica è simbolo di bellezza. È anche simbolo dell’elezione: nel libro del profeta Osea, Dio dice al popolo d’Israele: <<Sarò come la rugiada per Israele; egli fiorirà come il giglio>> (14,5); Per noi è simbolo di purezza e di innocenza. Nell’iconografia cristiana, l’angelo Gabriele annuncia a Maria il concepimento con il giglio in mano;
- il girasole: non viene citato nella Bibbia, ma in diverse civiltà è un simbolo solare, e nel cristianesimo rimanda all’anima che si rivolge continuamente a Dio;
- l’issopo: nell’ebraismo serviva da aspersorio per aspergere il sangue degli animali sacrificali, nel rito cristiano per aspergere l’acqua benedetta;
- la rosa ha più significati, quali l’amore e la coppa che raccoglie il sangue di Cristo. Simbolo di risurrezione e di immortalità (Ct 2,1; Is 35,1). Attributo di molti Santi e Sante; prima fra tutte la Beata Vergine di Lourdes, che le ha tra le dita dei piedi;
- Il fiore di mandorlo (il primo che si vede in primavera) per gli israeliti era simbolo di vigilanza (perché si ‘sveglia’ presto) e di vita nuova (Ger 1,11-12);
- l’erba: nella Bibbia è spesso simbolo della fragilità della vita umana: <<L’uomo: come l’erba i suoi giorni! Come un fiore di campo, così egli fiorisce. Se un vento lo investe, non è più>> (Sal 103, 15-16);
- la foglia: la foglia di fico, come prima veste di Adamo ed Eva, simboleggia il pudore. Il trifoglio rimanda poi alla Trinità, mentre il quadrifoglio ai quattro Vangeli, alla croce o alle virtù cardinali;
- la melograna: come altri frutti dai numerosi semi rimanda alla fertilità. La forma sferica, l’abbondanza di semi e il profumo sono immagine della perfezione, di un grande numero di qualità e della bontà. Con la scorza dura nasconde all’interno un dolce succo, considerata nella tradizione simbolo del perfetto credente. Il succo rosso fu collegato al sangue dei martiri (1Sam 14,2);
- I fiori e le erbe aromatiche: sono citate nel Cantico dei Cantici come segno di bellezza: <<I tuoi germogli sono un giardino di melagrani e d'alberi di frutti deliziosi, di piante di cipro e di nardo; di nardo e di croco, di canna odorosa e di cinnamomo, e di ogni albero da incenso; di mirra e d'aloe>> (4, 13-14).
Gesù cita alcune erbe, talmente importanti da essere tassate, per rimproverare i farisei: <<Ma guai a voi farisei! Poiché voi pagate la decima della ruta, della menta e di ogni erba, e poi trascurate la giustizia e l'amore di Dio.(Lc 11,42). - Il lino: nella Scrittura l’abito simboleggia l’identità, il ceto sociale. In Genesi, Giuseppe d’Egitto indossava abiti di lino finissimo quando è stato nominato ministro dal faraone. La pianta era coltivata in India, la sua diffusione la si deve ad Alessandro Magno. La Sacra Sindone, è una tela di questo tessuto con una trama a spina di pesce, che la rende preziosa dall’aspetto regale, interamente tessuta a mano.
- gli olii e i profumi: nel Cantico dei Cantici, il cosiddetto libro dell’amore, vi sono racchiusi i più bei profumi della Scrittura, come il nardo, lo zafferano, alberi d’incenso, la mirra, il miele. La cultura ebraica faceva largo uso di queste piante per trarre olii profumati e balsami, quali l’aloe, che era usata per imbalsamare i defunti dagli egiziani. Nicodemo lo ha comprato per profumare il Sudario del Signore.
