Alzati, rivestiti di luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te (Isaia 60,1)
La bellezza del creato cresce nella piccolezza e ci sorprende, ravviva in noi un senso di libertà, di leggerezza, una forza viva che non si può rinchiudere né catturare.
La bellezza del creato congiunge gli estremi, è armonia. Non è un’idea ma esperienza. Non un concetto ma una energia da percepire e in cui entrare. E’ la vita che riprende il suo respiro, con le sue contraddizioni, con il suo equilibrio dinamico di ordine e disordine, di equilibrio e disequilibrio, di caos e cosmo. Il continuo ed eterno ricominciare per tendere verso l’armonia universale. La meraviglia del creato tocca il cuore e lo fa vibrare.
E’ figlia del fango, è faticoso partorire verso la luce matura. Non è la luce ma il dono che la luce porta: dal fondo della bellezza nascono fili con cui si cuce la terra al Cielo.
La bellezza unisce ciò che è diviso dentro di noi e mescola il finito e l’infinito.
La bellezza esplode nell’armonia del creato e ci parla dell’immensità di Dio.